IGP ALPI DELL’ALTA PROVENZA: SIMBOLO DI PRESTIGIO
CARATTERISTICHE DELL’IGP ALPI DELL’ALTA PROVENZA
Nei dintorni di Manosque e di Gréoux-les-Bains, nel cuore delle Alpi dell’Alta Provenza, attraversando le zone del Luberon e del Verdon, si trovano territori che beneficiano della denominazione IGP Alpi dell’Alta Provenza e si estendono su tutto il dipartimento. Questo marchio sorprende gli amanti del vino per l’ampio ventaglio di vigne e vitigni, possibile grazie alle normative IGP, più flessibili rispetto a quelle DOP. Con una produzione che supera i 23.000 ettolitri all’anno, i vini con marchio IGP Alpi dell’Alta Provenza contribuiscono allo sviluppo economico e al prestigio dell’artigianato del dipartimento, rimasto troppo a lungo nell’anonimato. Vini rossi, bianchi e rosé risvegliano il palato degli appassionati, esprimendo un’anima tipicamente provenzale. L’Alta Provenza vanta una topografia d’eccezione caratterizzata da rilievi sinuosi che donano al paesaggio un profilo vario, sia nell’aspetto che nel gusto. La terra gode di un clima particolare che alterna il tempo tipicamente alpino e provenzale degli altipiani del sud al calore, dato dall’ottima esposizione al sole delle colline che circondano Manosque. Grazie ai rilievi alpini che riparano dai venti violenti, il dipartimento è tra i meno ventilati della Provenza. Il Favonio garantisce una leggera ventilazione che addolcisce l’aria in modo piacevole.
Queste caratteristiche geografiche hanno un ruolo fondamentale nel determinare il gusto unico, piacevole e semplice dei vini rosé contrassegnati dall’IGP Alpi dell’Alta Provenza, inconfondibili per il loro caratteristico colore chiaro, intenso e affascinante. Avvolti dalla luce dorata delle serate estive, gli aromi fruttati e generosi dei rosé provenzali emergono nella loro morbida rotondità. Per esaltare elegantemente la persistenza aromatica di questi vini leggeri, è possibile degustarli a 8 gradi, magari durante un aperitivo in una sera d’estate.
Il vino rosso può andare fiero del suo rosso granato denso e leggermente accentuato da riflessi violacei. A occhi chiusi potrete distinguervi gli inebrianti sentori fruttati di ribes nero, mora e lampone, tipici del vitigno aromatico del Syrah. Il rosso IGP Alpi dell’Alta Provenza va assaporato preferibilmente a una temperatura di 16 gradi, accompagnato da una grigliata o carni rosse.
Il bianco IGP Alpi dell’Alta Provenza, invece, è un vino profumato in cui la freschezza floreale danza tra le deliziose note dolci di albicocca, pesca e altri frutti a polpa bianca. Un walzer aromatico che conferisce al vino un equilibrio alcol/acidità notevole, che incanta le papille con una bocca morbida e grassa. Al contrario dei rossi che sono vini longevi, il bianco va bevuto giovane. Servito con del pesce in umido, grazie alla sua acidità esalterà il carattere del piatto.
CHE DIFFERENZA C’È TRA DOP E IGP?
L’indicazione geografica protetta indica i prodotti alimentari che vantano un forte legame con il territorio d’origine. Le stelline dorate disseminate sul logo IGP testimoniano un marchio europeo che identifica la qualità e il prestigio di un prodotto attraverso la sua provenienza geografica. Per ottenerlo, i vini e le altre specialità devono essere elaborati, prodotti o trasformati in specifici luoghi geografici, seguendo le condizioni di un disciplinare ben preciso. Anche l’origine degli ingredienti è fondamentale per la certificazione.
Si tratta di norme rigide che comprendono requisiti come un determinato clima, l’uso di tecniche tradizionali e il contributo all’organizzazione del territorio in questione. Proprio come la denominazione d’origine protetta, anche l’IGP è controllata da un organo indipendente (CERTIPAQ). Il marchio, meno restrittivo rispetto alle DOP, consente di stabilire un legame tra un prodotto e una regione o, come in questi casi, un dipartimento.
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