DOP PIERREVERT

DOP PIERREVERT: SINONIMO DI AUTENTICITÀ

PARTICOLARITÀ DELLA DOP PIERREVERT

Nella terra in cui le Alpi incontrano il Mediterraneo, nel sud delle Alpi dell’Alpa Provenza, il piccolo paese di Pierrevert è capitale di una denominazione che comprende 450 ettari di vigneti. È qui che maturano vigne dal fascino selvaggio, tutelate dal 1° luglio 1998 dalla denominazione d’origine controllata Pierrevert, divenuta DOP nel 2010. Sulle rive sinistre della Durance e del Verdon e all’incrocio di vari comuni circostanti come Manosque, Villeneuve o Quinson, tra le numerose denominazioni presenti nella regione Provenza-Alpi-Costa azzurra si è affermato un nome: quello della DOP Pierrevert, attualmente una delle denominazioni più piccole per estensione territoriale ma non certo meno importante di altre realtà francesi più famose. Un territorio affascinante a un’altitudine ridotta, ideale per la crescita di piccoli vigneti variopinti che producono oltre il 60% di vini rosé, il 30% di rossi e il 10% di bianchi. Le tenute con marchio DOP Pierrevert vantano inoltre una vasta gamma di vitigni, tanto vari quanto prestigiosi, come la Grenache noir, il Syrah o il Carignan, che danno vita a vini raffinati e complessi. Nel cuore della Provenza le colline offrono ai vigneti condizioni climatiche rare, che contraddistinguono la regione. Un temperamento unico, che ha forgiato il carattere raffinato dei vini. Grazie alle particolari condizioni del territorio, i suoi vini deliziano il palato sia degli esperti più esigenti che degli appassionati più curiosi, grazie a una potenza tannica abbinata a leggere note fruttate.

Mora, ribes nero e rosso avvolgono delicatamente il naso dei più appassionati degustatori. I rosé sorprendono per la loro freschezza, che si allevia in bocca su deliziose note agrumate. I forti sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte attribuiscono ai vini rosé della DOP Pierrevert una rinomata dolcezza in bocca, bilanciata da piacevoli sfumature grasse. I vini rossi invece seducono per un colore profondo dai lievi riflessi violacei. Inoltre, se avrete la pazienza di aspettare, dopo qualche anno la loro generosità ne risulterà esaltata. Per quanto riguarda i bianchi, il colore giallo chiaro dai riflessi brillanti cela note delicatamente agrumate.

 

Per un aperitivo o per accompagnare un delizioso agnello alla griglia, questi vini nervosi dal basso tenore alcolico si abbinano perfettamente alle specialità gastronomiche locali.

CHE DIFFERENZA C’È TRA DOP E DOC?

 

Inconfondibile grazie alle tre nobili lettere che distinguono i vini più prestigiosi di Francia e d’Europa, la denominazione d’origine protetta DOP (AOP in Francia) è il simbolo di una nicchia di vini che garantiscono sapori esclusivi. Istituita nel 1992, assicura ai consumatori prodotti fortemente tipici, tutelando al tempo stesso i produttori dalla frode su scala europea. Da sempre, la Francia porta avanti una forte tradizione artigianale e preserva i prodotti della sua terra. È così che nel 1935 è nata la denominazione di origine controllata DOC (AOC in Francia). Il marchio, più antico rispetto alla DOP, è stato il primo a valorizzare la specificità dei vini, per poi essere applicato ad altri prodotti agricoli e alimentari francesi. Definisce aree geografiche limitate con fattori geologici ben precisi che, grazie al sapiente lavoro dei vignaioli locali, donano ai vini contrassegnati tutta la loro profondità gustativa.

 

L’autenticità delle etichette è verificata e controllata da organismi certificati, sotto l’egida del ministero dell’agricoltura francese. Per ottenere i marchi è assolutamente necessario rispettare rigidamente un disciplinare molto preciso. A fronte della necessità di armonizzare i sistemi di protezione nazionali delle denominazioni controllate, nel 1992 la Comunità europea ha adottato il marchio DOP.  Oggi, il marchio DOC precede il riconoscimento a livello europeo della DOP e continua a rappresentare un simbolo forte della tradizione francese, anche se col tempo tende ad essere sostituito da quest’ultimo.

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